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Birdwatching nel Salento 2: Il Parco del Rauccio

di — in News dall'Oasi, Storie del Salento

24 Gennaio 0
Parco Rauccio Salento

Il Parco del Rauccio e l’Oasi naturale delle Cesine, due bellissimi parchi naturali dove praticare birdwatching nel Salento o semplicemente fare una bella escursione con tutta la famiglia.

IL PARCO DEL RAUCCIO

Il sito di Parco del Rauccio si raggiunge percorrendo la strada provinciale Lecce-Torre Chianca, svoltando a sinistra, all’ottavo chilometro, in direzione di Torre Rinalda. Percorsi circa 2 km occorre imboccare, a destra, una stradina in terra battuta, costeggiata prima da olivi e successivamente da cipressi. Proseguendo per circa 1 km si giunge al Centro Visite della Riserva Naturale costituita dall’omonima masseria.

Il primo piano del complesso masserizio è sede del Centro di Educazione Ambientale di Rauccio del WWF dove è allestita una mostra permanente sui diversi aspetti didattici, storici, geografici e naturalistici dell’area e del Salento.

La cooperativa Terra di Mezzo  organizza visite guidate, potete chiedere info su tutti gli appuntamenti di Discovering Puglia per visite guidate gratuite: cooperativaterradimezzo@gmail.com.

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Rauccio rappresenta una piccola parte di quella che nel medioevo era definita la “Foresta di Lecce”, una ampia area di vegetazione boschiva che dalla città si estendeva fino al mare, da Otranto alla provincia di Brindisi. È costituito da una fitta ed intricata lecceta con alberi di sei o sette metri e ha la particolarità di racchiudere al suo interno una serie di radure rocciose e acquitrinose con canneti e giuncheti.

La presenza di risorgive dovute a fenomeni carsici rende queste zone umide di grande importanza perché poste sulle rotte migratorie dell’avifauna acquatica e quindi possibile avvistare la cinciallegra, l’occhiocotto, l’usignolo di fiume, il piro piro piccolo, il totano moro, lo sgarza ciuffetto, il cavaliere d’Italia, la garzetta, l’airone bianco maggiore e l’airone cenerino. Non mancano i rapaci sia diurni che notturni come il falco di palude, l’albanella reale, il gheppio, il gufo comune, la civetta e il barbagianni.

Celebri sono stati gli avvistamenti della farfalla monarca africana (1988) e dei cigni reali (1994).

All’interno del territorio del Parco si snodano quattro percorsi tematici principali: Botanico, Faunistico, Idrologico, Storico-culturale ed è possibile fare trekking, cicloescursioni, gite in canoa. Regolarmente vengono organizzati laboratori tematici per bambini che vogliono riscoprire le radici della terra salentina.

I quattro itinerari tematici si intersecano all’interno del parco di Rauccio avventurandosi nei colori della natura. Dal bosco di lecci alla steppa salata, dagli stagni della Specchia di Milogna fino alle distese di salicornia e orchidee palustri, il percorso botanico si fa spazio nella fitta vegetazione per poter contemplare i fiori color porpora della “Periploca graeca”.

Il percorso faunistico entra in punta di piedi nei luoghi popolati dalla fauna locale, dalle tane dei tassi ai capanni di osservazione per scrutare il volo degli uccelli migratori.

Sulle tracce delle vie dell’acqua, il percorso idrologico fa tappa presso gli “ajsi”, le paludi e il bacino Idume.

Pedalando su due ruote, il percorso storico-culturale si spinge tra le masserie e le “pajare” che animano le distese di uliveti, fino alla torre costiera e alla vicina abbazia di Santa Maria di Cerrate.

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Un imponente albero di Leccio segna l’inizio del sentiero nell’antichissimo bosco di lecci, tronchi dalle forme contorte e rugose sono disposti in maniera così fitta che la luce filtra a sprazzi e rende l’atmosfera irreale. Nei punti strategici sono disposte bacheche informative che vi guideranno durante l’escursione.

Cespugli di lentisco, mirto, corbezzoli e altre essenze della macchia mediterranea cercano di riconquistare lo spazio che gli uomini gli sottraggono e i sentieri diventano gallerie e cunicoli scavati nella vegetazione.

Raggiunto il mare, dove le torri cinquecentesche di Torre Chianca e Torre Rinalda segnano, come sentinelle, i confini del Parco, si può percorrere questo lembo di sabbia dorata che congiunge le torri protetto, sempre più debolmente, dall’erosione marina da dune costiere dove si può trovare il giglio marino, il finocchio litorale spinoso e il ginestrino delle spiagge.

È presente anche una attrezzata area per pic-nic è l’ideale per una pausa di famiglie con bambini. In questa area si svolge una radicata tradizione tutta leccese, “lu riu”, ovvero la “Pasquetta dei leccesi”, che si svolge il martedì dopo Pasqua.

Antonio De Giorgi